Neo politica?

Negli ultimi decenni è stato prima pronosticata la "fine della storia" ed adesso si parla con insistenza di "fine della politica": anche se di fine di quest'ultima se ne parlava già negli anni '50.
Per non parlare poi degli infiniti "post" che ci accompagnano: Postfascismo, post comunismo,postmodernismo,post srutturalismo e via posticipando.
Ma la "politica" davvero è finita?E se avesse uno sviluppo che al momento ancora non riusciamo a comprendere?
Ammesso che nell'Occidente sviluppato, dopo aver creato la gerarchia,la stabilità,la burocrazia,l'omogeneità, l'identità di classe, la centralizzazione dello Stato si stia in qualche modo lasciando spazio ad una globalizzazione di mercato,a identità multiple, alla decentralizazione, alla confusione dei poteri: può per questo stabilrsi la morte della politica?
E se l'esito fosse il contrario?Più individualismo eguale a più politica, frutto di autentico consenso e di libera scelta?
Una scelta non più vincolata dal peso di idee forza, fondanti identitè: ma , pur mantenendo queste come "Stella Polare" di un mondo voluto,una maggior libertà ed un maggior pragmatismo nelle scelte della gestione quotidiana?

Sono d'accordo. Bisogna però vedere la scala, la gittata di questa neo politica: per domani o per il futuro?
Innanzitutto un superamento dei concetti di destra e di sinistra, che mi sembrano cose dell'antiquariato della politica.
Nè di destra nè di sinistra deve anche voler dire: di destra e di sinistra.
Tutto ciò va fondato nella teoria, nella filosofia. I nomi sono:
Marx - che diceva: io non sono marxista
Nietzsche - come prescindere da Nietzsche?
Heidegger - che disse: diffidate degli heideggeriani.
E' chiaro che siano solo agli inizi.
E' chiaro che a questi tre fari di luce, ne vanno aggiunti altri.

.....chiamalo fesso, il Karletto........ma col suo subbuteo ce s'e' fatta male un sacco de gente.......