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Ripassando il 1978

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Messaggio Da gbg Mar Ago 12 2008, 15:58

1978: un anno davvero formidabile (6360 battute) di Giordano Bruno
Guerri





Lo spreco di celebrazioni sul ’68,
oltre a annoiare, ha fatto trascurare il ricordo di un altro anno eccezionale,
il 1978. Vale la pena di ripercorrerlo, in anticipo di dieci anni sulle
immancabili rievocazioni che subiremo nel 2018. Anche in quell’anno si
celebrava il ’68, di cui ricorreva il decennale, ma per tutti i dodici mesi fu
un susseguirsi di eventi che in parte
smentivano il ’68, in parte ne erano la logica conclusione.



Pure l’evento principale di quarant’anni fa - il rapimento di Aldo Moro
- può essere considerato una conseguenza, per quanto indiretta, dell’estremismo
sessantottino. Il movimento giovanile, gioiosamente rivoluzionario del costume
e della morale, era stato trasformato da alcune frange devianti in terrorismo
politico. Con il rapimento e l’uccisione del presidente democristiano, le
Brigate Rosse cercarono di ricattare lo Stato e di impedire il “governo della
solidarietà nazionale”, espressione di quasi tutte le forze politiche, appena
varato da Giulio Andreotti. Non è il caso di ripercorrere qui quel tragico episodio,
già abbastanza ricordato. Mentre occorre ricordare un’altra morte tragica e
oggi quasi dimenticata, quella di Peppino Impastato: il giovane siciliano, che
si batteva contro la mafia, venne fatto letteralmente esplodere con una bomba
sotto la pancia lungo i binari della Palermo-Trapani. Accadde lo stesso giorno,
9 maggio, in cui venne ritrovato il cadavere di Moro, e la notizia non ebbe il
rilievo che meritava: Impastato era una delle prime espressioni della società
civile a battersi contro la mafia, definendola “merda” e irridendo il capo dei
capi Gaetano Badalamenti, “Tano Seduto”.



In gennaio erano stati uccisi tre militanti missini a Acca Larentia, ma
fecero più impressione due altre morti violente e tuttora senza colpevoli,
quelle di Fausto e Iaio, frequentatori del centro sociale Leoncavallo, che stavano
collaborando a un’indagine sullo spaccio di droga a Milano. A ricordarli, però,
rimasero quasi soltanto quelli del centro sociale, mentre l’Italia venne scossa
da notizie una più eclatante dell’altra. Il 15 luglio il presidente della
Repubblica Giovanni Leone, accostato alle indagini sullo scandalo Lockeed, si
dimette; l’8 luglio, alle sedicesima votazione, per la prima volta sale alla
presidenza della Repubblica un socialista, Sandro Pertini, che godrà di una
popolarità ineguagliata.



Roma è destinata a un colpo di scena dietro l’altro, in quel 1978, e il
6 agosto muore papa Paolo VI, dopo quindici anni di pontificato. A sorpresa gli
succede il patriarca di Venezia Albino Luciani, che assume il nome di Giovanni
Paolo I ma muore dopo appena trentatré giorni, scatenando sospetti e
dietrologie, particolarmente praticate nell’Italia di quell’anno. Gli succerà,
il 16 ottobre, Karol Wojtyla, primo pontefice non italiano dal Cinquecento:
nessuno, nella sorpresa generale, poteva immaginare né l’importanza né la
durata che avrebbe avuto il suo papato.



Quasi si volesse rievocare a tutti i costi il “maggio francese”, anche
il maggio del 1978 fu un mese formidabile: con eventi epocali destinati a
suscitare dibattiti e controversie per gli anni a venire, compresi quelli che
ci aspettano. Il 13 maggio viene varata la legge 180, nota come legge Basaglia,
che determinò la chiusura dei manicomi, da sostituire con sistemi di cura
alternativi e non punitivi; la nobile idea è stata e è tuttora inficiata
proprio dalla carenza di strutture alternative, che spesso lasciano i malati
mentali a carico delle famiglie o in balia di se stessi. Il 22 maggio, poi,
viene promulgata la legge 194, che – depenalizzando l’aborto – permette di
praticarlo in strutture sanitarie pubbliche. Vengono così ridotti drasticamente
gli aborti clandestini, ma il problema etico dell’aborto di Stato incombe
ancora sulle nostre teste. Sempre in
maggio suscitò grande scalpore quella che può essere considerata la prima
manifestazione italiana dell’orgoglio gay: a Bologna, dal 26 al 28, si tenne un
convegno-incontro degli omosessuali che – a sorpresa – sfilarono per la città
con slogan modellati su quelli delle lotte operaie dell’epoca: “E’ ora, è ora, il trucco a chi lavora!”
Oppure: “Come mai, come mai, sempre in culo agli operai? D’ora in poi, d’ora in
poi, lo vogliamo pure noi!”



Un mese dopo, in giugno, due referendum vanno in direzione opposta allo
spirito sessantottino, alla legge Basaglia e a quella sull’aborto: vengono
confermate la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, che quindici anni
dopo si rivelerà inutile se non dannosa, e la legge Reale, che inasprisce i
provvedimenti sull’ordine pubblico.



In mezzo a queste tempeste, gli italiani – soprattutto i giovani - godono
di una “liberazione sessuale” mai vista prima, figlia del ’68, del femminismo,
della pillola e anche della nuova legge sull’aborto. Il trionfo della libertà
sessuale - che verrà bruscamente e luttuosamente interrotto dalla comparsa
dell’Aids - viene simboleggiato da due canzoni che celebrano il triangolo e
l’amore di gruppo: “Il triangolo”, appunto, di Renato Zero e “Pazza idea” di
Patty Pravo. Il film che rappresenta meglio il mondo giovanile di quegli anni è
”Ecce Bombo” di Nanni Moretti, ancora lontano dal diventare un capopopolo
girotondino. Quattro ragazzi, “reduci” del '68, rappresentano il “riflusso” vuoto
e incolore di chi, dopo avere sognato la rivoluzione, non sa più cosa volere.
Il film illustra bene anche un altro fenomeno di quegli anni, le cosiddette
“radio libere”, che per la prima volte dettero a tutti l’impressione di poter
partecipare al mondo della comunicazione, una comunicazione che non conosce più
ostacoli e che tuttavia non cementa i rapporti e i legami tra gli individui.



Ci furono altri fatti, in quel 1978, che passarono quasi inosservati ma
che hanno finito per cambiare la nostra vita; o agitato i nostri incubi,
presenti e futuri. In febbraio, a Chicago, entra in funzione il primo computer
in grado di collegare fra loro degli utenti grazie a una linea telefonica: sono
i primi vagiti di quello che diventerà internet. In marzo una superpetroliera
si incaglia al largo delle coste bretoni riversando in mare oltre cinquantamila
tonnellate di greggio. In luglio, in Gran Bretagna, nasce Louise Brown, il
primo essere umano fecondato in vitro. Il 5 dicembre, poi, nasce il Sistema
Monetario Europeo (SME), nonno dell’euro. L’anno poteva finire meglio.



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Messaggio Da catilina Gio Ago 14 2008, 13:17

lo riquoto perchè sintetizzare un anno intero in poco più di 6000 battute con questa efficacia non è mica da tutti.

è come un palazzo del terragni.

che rabbia.
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Messaggio Da peppedrago Gio Ago 14 2008, 13:50

Bella sintesi

ma nel '78 accadde anche altro.....
Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal P.M. Antonio Ingroia, in merito all'origine di alcuni finanziamenti anonimi, provenienti da conti svizzeri alla Fininvest negli anni 1975/1978, dalla fondazione all' articolazione in 22 holding (i quali ammontavano a svariati miliardi di lire dell'epoca), SI AVVALSE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE !!! E non rispose, he he he !!!

(Vorrei sommessamente ricordare che per questo genere di reati, nei paesi civili, tipo USA, ti danno 25 anni di carcere)

Inoltre, ancora oggi gli istituti di credito svizzeri negano alla magistratura italiana la possibilità di accedere alle identità dei possessori dei conti cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in piena disponibilità della Fininvest.

Al tempo in cui Luigi Berlusconi (Padre dell'ex cantante)era procuratore generale della Banca Rasini, infatti, questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano nomi poi divenuti famosi alla cronaca giudiziaria, come Roberto Calvi, Licio Gelli e Michele Sindona, ma anche monsignor Paul Marcinkus, responsabile dello IOR (Istituto per le Opere Religiose), di fatto la banca dello Stato della Citta Del Vaticano.
La stessa banca Rasini fu indicata da Sindona e da altri collaboratori di giustizia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza MAFIOSA Inoltre Berlusconi, essendo iscritto alla Loggia massonica PROPAGANDA 2 di Licio Gelli aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, infatti, affermò, nella relazione di maggioranza di tale Commissione firmata da Tina Anselmi, che alcuni operatori appartenenti alla Loggia (tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2 al di là di ogni merito creditizio.

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Messaggio Da Ospite Gio Ago 14 2008, 14:17

Oggi come ieri, è bene diffidare da chi parla di "governi di unità nazionale" e legislature costituenti.

Quando un topo trama con un altro topo non lo fa per solidarietà e avvedutezza, ma per sfuggire meglio al gatto.

Ora come allora i politici magnaccia sono all'angolo; allora se la cavarono con l'enfasi del post-Moro, oggi non so cosa accadrà dal prossimo settembre.
Ma ne vedremo belle.

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Messaggio Da dedalus Gio Ago 14 2008, 17:10

è ancora molto vivo il 78 per me...

dedalus

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Messaggio Da Andrea Beggi Gio Ago 14 2008, 18:45

peppedrago ha scritto:Bella sintesi

ma nel '78 accadde anche altro.....
Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal P.M. Antonio Ingroia, in merito all'origine di alcuni finanziamenti anonimi, provenienti da conti svizzeri alla Fininvest negli anni 1975/1978, dalla fondazione all' articolazione in 22 holding (i quali ammontavano a svariati miliardi di lire dell'epoca), SI AVVALSE DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE !!! E non rispose, he he he !!!

(Vorrei sommessamente ricordare che per questo genere di reati, nei paesi civili, tipo USA, ti danno 25 anni di carcere)

Inoltre, ancora oggi gli istituti di credito svizzeri negano alla magistratura italiana la possibilità di accedere alle identità dei possessori dei conti cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in piena disponibilità della Fininvest.

Al tempo in cui Luigi Berlusconi (Padre dell'ex cantante)era procuratore generale della Banca Rasini, infatti, questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano nomi poi divenuti famosi alla cronaca giudiziaria, come Roberto Calvi, Licio Gelli e Michele Sindona, ma anche monsignor Paul Marcinkus, responsabile dello IOR (Istituto per le Opere Religiose), di fatto la banca dello Stato della Citta Del Vaticano.
La stessa banca Rasini fu indicata da Sindona e da altri collaboratori di giustizia come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza MAFIOSA Inoltre Berlusconi, essendo iscritto alla Loggia massonica PROPAGANDA 2 di Licio Gelli aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2, infatti, affermò, nella relazione di maggioranza di tale Commissione firmata da Tina Anselmi, che alcuni operatori appartenenti alla Loggia (tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2 al di là di ogni merito creditizio.

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Scusa peppe, senza alcun intento polemico. L'augurato giorno in cui il berlusca si ritirerà dalla scena, di cosa parlerai, ti topa, spero! Twisted Evil
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