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Bossi prenda per l'orecchio il figlio e lasci stare Mameli

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Messaggio Da reny54 Ven Lug 25 2008, 02:15

Cagliostro49 ha scritto:Se dopo un sècolo stiamo ancora a lamentarci di chi tira la carretta e chi se ne sta sopra seduto, vuol dire che abbiamo fallito.
I sedicenti Padani,prima di stracciarsi le vesti, si rileggèssero la nostra Storia. Forse capirèbbero che il confine sul Garigliano,converrebbe proprio a noi terroni.
Tanto per fare arrabbiare Cagliostro con discorsi padani.
No scherzo, assolutamente. Ma ti propongo un altro punto di vista anche se, dal punto di vista storico, molto limitato.
Insomma il Sud sarebbe stato razziato.
So che non sarà molto accettato, ma a me viene in mente il paragone con le potenze coloniali che, andando a sfruttare ricchezze naturali in Paesi non civilizzati o poco sviluppati, sono diventati straricchi : noi al contrario alla fine abbiamo costruito la Cassa del Mezzogiorno fornendo un Bancomat illimitato con prelievi senza tetto massimo che hanno pesantemente contribuito a svenare l’ Italia attuale insieme ad un apparato statale meridionale e relativa burocrazia demenzialmente pletorici e costosi.
Per me siamo noi veneti Very Happy insieme ad altri , economia trainante del dopo guerra, ad essere stati derubati, eventualmente dopo i Borboni. Twisted Evil
Voi avete certo fornito anche mano d’ opera al sistema : lavoro, lo stesso che nelle officine dei nostri padri si svolgeva per ore, ore e ore, altro che otto ore
( voi meridionali e noi veneti, poi, nel mondo.
Argentina, Brasile, Stati Uniti : era più vicino a casa emigrare a Torino.).

Se Francesco Noto ha tuonato che “ Questa è invasione non annessione, qui sono arrivati i Cortez, i Pizarro, gli Inglesi nel Bengala “ cosa dovremmo dire noi in questi ultimi anni ?
Alla fine quel Sud aveva caratteristiche sue per finire con l’ essere dominato. Very Happy
Purtroppo la Storia si ripete e per me si sta ripetendo papale papale con l’ Italia attuale : una volta vi erano guerre e macerie, fame e miseria e pian piano un nuovo giorno che iniziava.
La tempesta perfetta che anche Tremonti teme e che, Cassandra, avevo indicato anch’ io con lo stesso termine parlando con mio fratello almeno un anno fa, non fa guerra e macerie, ma tutto il resto si. Come un’ epidemia di vaiolo.
Io credo che il meridione, come l’ Italia di oggi, aveva tutte le caratteristiche per fare la fine che ha fatto.
Comunque, per portare acqua al mio mulino ti copio incollo a caso :

Da un testo di una scuola di Caserta ( Pietramelara )
" Questione meridionale : definizione con cui, nel linguaggio storico-politico, si indicano le differenze socioeconomiche tra il Sud e il resto d'Italia, che si originano nello svantaggio accumulato dalle regioni del Sud in rapporto a quelle del Centro e del Nord, sottolineato dagli indicatori economici, culturali e civili dello sviluppo.
Primi a cogliere i sintomi dell'arretratezza meridionale furono gli illuministi meridionali del XVIII secolo. Fu soprattutto Gaetano Filangieri a indicare nel predominio sociale ed economico del feudalesimo, con la corrispettiva debolezza della forza etica e istituzionale dello Stato, la causa fondamentale del ritardo del Sud, riconoscibile nella diffusione del latifondo scarsamente produttivo, nella miseria delle popolazioni contadine e nella mancanza di un moderno ceto agricolo.
Tra il 1874 e il 1876 gran parte dei collegi elettorali del Sud furono conquistati dai candidati della sinistra, i quali richiedevano maggiori investimenti pubblici nelle infrastrutture ( strade, ferrovie, scuole ), ma che, una volta insediatisi nei posti di governo locale e nazionale, non si discostarono dai loro predecessori nella gestione clientelare della cosa pubblica. Tali pratiche furono stigmatizzate dall' inchiesta sui contadini meridionali che Sidney Sonnino e Leopoldo Franchetti portarono a termine nel 1877 (La Sicilia nel 1876).
All'inizio del XX secolo i governi presieduti da Giovanni Giolitti furono i primi ad approvare leggi straordinarie con cui furono finanziati grandi lavori pubblici in Puglia, a Napoli e in Basilicata, ma che tuttavia non si rivelarono efficaci alla prova dei fatti

In tempi recenti le problematiche connesse ai ritardi economici delle regioni meridionali ha dato occasione alle rivendicazioni dei movimenti autonomistici e secessionistici del Settentrione (Lega Nord).

Da Giorgio Bocca :
Cominciamo con i soldi. Il Nord Italia, la Repubblica cisalpina, la Padania è una delle regioni più ricche d’ Europa, come l’ Ile-de-France parigina o la Renania …
Esiste ancora il Nord del Risorgimento, dell’ Italia una e indivisibile ? O la disunità d’ Italia è ogni giorno più evidente ?
Anche io, che per decenni sono andato come cronista alla scoperta dell’ Italia … e, secondo la vulgata marxista, anch’ io pensavo che l’ arretratezza del Sud fosse imputabile al capitalismo nordista.
Ma la disunità è antica, ha altre ragioni di fondo, continua e diventa più marcata, il Sud è coperto dalle sue immondizie, … l' Italia una e indivisibile non c’ è, le province mafiose si allargano, il loro governo è impossibile, il disastro di Napoli non è una catastrofe naturale che come è arrivata se ne va, ma un’ arretratezza eterna. Berlusconi è un uomo ardito, e ha deciso di cominciare con il governare Napoli, ma governare a Napoli sembra impossibile.
L’ unità d’ Italia esiste solo in alcuni aspetti del costume, per esempio nel modo di festeggiare i matrimoni e di accompagnare i morti al camposanto.
Solo in politica qualcosa si è rovesciata, nei rapporti tra Nord e Sud: nell’ Italia del regno e della Prima repubblica vigeva il " patto storico " ( ipocrita n.d.reny ), per cui il Nord ricco e avanzato drenava i risparmi del Sud, ma in cambio concedeva ai suoi notabili le glorie del foro, dei grandi avvocati eloquenti alla De Nicola, e posti di rilievo al governo. Adesso il Nord ricco e avanzato porta al governo gli outsider della Lega, viene nominato vice primo ministro il leghista
Calderoli, che si è sposato con rito celtico il senatore Bossi … ministro delle Riforme, e Maroni andrà agli Interni, un leghista a comandare tutti i poliziotti d’ Italia. Bossi aveva minacciato di imbracciare i fucili. Non sarà necessario, la Lega è già padrona d’ Italia.

Storie esemplari della ricca Padania Da “ la Repubblica ”, 22 aprile 2008

Tu ovviamente Cagliostro ti rifarai ai Carlo Coppola :
La rappresentazione del " Mezzogiorno ", cioè delle province continentali e insulari dell’ ex Regno delle Due Sicilie, come un blocco unitario d’ arretratezza economica e sociale non trova fondamento sul piano storico, ma ha genesi e natura ideologica. I primi a diffondere giudizi falsi sugl’ inferiori coefficienti di civiltà di quell’ area sono gli esuli meridionali che, nel decennio 1850-1860, con la loro propaganda antiborbonica non solo contribuiscono a demolire il prestigio e l’ onore della dinastia, ma determinano anche una trasformazione decisiva nell’ immagine del Sud, riproponendo secolari stereotipi sul " paradiso abitato da diavoli ".
( mi vengono in mente i transfughi cubani ).

Però lo stesso Carlo Coppola dice :
Un Paese strutturato economicamente sulle sue dimensioni. Il consistente surplus della bilancia commerciale permetteva il finanziamento delle industrie sebbene imperfette e con limitata capacità di proiettarsi sul mercato internazionale ".
Il Paese era pago di sé. La sua evoluzione economica era lenta, ma sicura.
Quando le innovazioni di Cavour vennero imposte anche al Sud, ebbero la funzione di un cappio al collo. Bastò qualche mese perché le articolazioni manifatturiere del Paese, che non avevano bisogno di ulteriori allargamenti di mercato per funzionare, venissero soffocate .

Bhè questo passaggio per me assume un altro significato e mi preoccupa proprio per il presente dell’ Italia stavolta - come per me, rifacendomi alla lettura di cui sopra, lo fu del Sud Borbonico per i suoi tempi - di trovarsi impreparata alla sfida globale che l’ ha investita.
Perciò mi verrebbe da dire che il Sud Borbonico era come la ricca tenuta di una grande famiglia mafiosa che con la servitù gestiva i propri beni e le proprie attività, senza però possedere la benché minima capacità o possibilità di costruire e opporre una struttura capace di prevedere o capire e parare i mutamenti o gli attacchi che stavano muovendosi e che fanno parte della storia da sempre. E quando sei attaccato e perdi, prendo le parole da nadir, “ raccogli il cotone e zitto “.
Quello che molto facilmente capiterà a noi definitivamente.

Coppola : “ Una ricca famiglia, i Borboni, che immobilizzava ricchezza, risparmio facilitato dal fatto che nel settore delle produzioni mediterranee avevano tratto il maggiore profitto possibile dai doni elargiti dalla natura “.

Se alla fine è vero che parte dell’ oro del Banco delle Due Sicilie è stato dirottato a costituire e finanziare imprese del Nord, mai smobilizzazione e investimento fu più proficuo vista la potenza economica che siamo in un certo periodo diventati ( sempre che non fossero solo aziende dell’ IRI. Allora abbiamo pagato sempre noi : è come se fossero venuti a fare riciclaggio, a pulire oro sporco anziché denaro sporco ).

Coppola : “ Il colpo di grazia all’ economia del Sud … fu una pressione fiscale enorme … “

Bhè qua piangiamo insieme, noi e voi con la differenza che attualmente un tessuto economico industriale strutturato, da noi ha finora retto a tale urto, mentre
al sud, ritornando al Filangeri, un vecchio feudalesimo non ha retto.
Da noi la rapina continua, e non siamo capaci di morire e mollare l’ eredità agli indegni illegittimi ( quali siano realmente nessuno lo sa, se non qualche potere forte, ma molto forte ).

Ancora Carlo Coppola : “ Salvo una minoranza di latifondisti ed intellettuali le popolazioni del sud non volevano essere liberate “.

Non voglio dire proprio proprio una specie di islam, però ... copiando Della Loggia e Altan … :
“ Questo contrasto fra il " Nord" e il " Sud " — indicazioni geografiche che nascondono realtà sociali complesse e differenziate — è ricondotto dal politologo Ernesto Galli della Loggia a " [...] una diversità etico-antropologica così radicale da farne il punto critico per antonomasia della problematica identità nazionale italiana " e dall’antropologo Carlo Tullio Altan a " uno scontro di civiltà ".

Riassunto della puntata :
** Arretratezza meridionale, vista già dagli illuministi meridionali del XVIII secolo come Gaetano Filangieri analizzata come predominio sociale ed
economico del feudalesimo, debolezza della forza etica e istituzionale dello Stato, latifondo scarsamente produttivo.

** Industrie imperfette e con limitata capacità di proiettarsi sul mercato internazionale.
** Evoluzione economica lenta.
** Innovazioni o irruzioni di cambiamento provenienti dall’ esterno sufficienti a soffocare le articolazioni del Paese.
** Neanche governi come quello di Giolitti pur approvando leggi straordinarie non ottennero, alla prova dei fatti, risultati efficaci.
** Attualità : un’ arretratezza eterna ( Bocca ) così radicale da fare della problematica identità nazionale italiana ( E.D.Loggia ) uno scontro di civiltà ( Altan )???
Very Happy Very Happy Very Happy

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Messaggio Da Cagliostro49 Ven Lug 25 2008, 22:56

Sapiente e impetuoso Renys
fedele al tuo stile,sei un fiume in piena. Ma dato l'argomento del contèndere,sarebbe meglio circoscrivere un punto alla volta. E per alcuni buoni motivi.

Per far sì che la discussione non sia dispersiva,perchè pòssano lèggere tutti gli interessati,e perchè restrìngere e selezionare gli argomenti è a favore della chiarezza.

A proposito : lo Spartano organizzerà dei corsi di " concisione dialèttica e filosofica" che dovrèbbero tenersi pariteticamente tra i carrugi genovesi (post prandium). Ci iscriviamo insieme ?
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Messaggio Da reny54 Sab Lug 26 2008, 02:17

Cagliostro49 ha scritto:Lo Spartano organizzerà dei corsi di " concisione dialèttica e filosofica " che dovrèbbero tenersi pariteticamente tra i carrugi genovesi (post prandium). Ci iscriviamo insieme ?
Perchè no ? Very Happy bounce

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Messaggio Da Cagliostro49 Sab Lug 26 2008, 19:07

Aspettiamo l'augusta conferma......... Smile
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