anzi, l'errore piu' grave...
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anzi, l'errore piu' grave...
...e' quello di vedere l'ideologia alla base di qualunque cosa.
come se nulla esistesse, senza una massa di giustificazioni, visioni, interpretazioni.
se dovessi fare un paragone storico direi che c'e' un popolo ebraico che ha bisogno di un Cristo che venga a dispensare pedate nei templi.
non dovrebbe essere l'uomo a seguire le ideologie.
le ideologie non dovrebbero nemmeno esistere.
chi ne fa uso non e' un uomo libero. nemmeno di scegliere per se stesso.
come se nulla esistesse, senza una massa di giustificazioni, visioni, interpretazioni.
se dovessi fare un paragone storico direi che c'e' un popolo ebraico che ha bisogno di un Cristo che venga a dispensare pedate nei templi.
non dovrebbe essere l'uomo a seguire le ideologie.
le ideologie non dovrebbero nemmeno esistere.
chi ne fa uso non e' un uomo libero. nemmeno di scegliere per se stesso.
Ospite- Ospite
Re: anzi, l'errore piu' grave...
L'ideologia è la deformazione dell'Idea.
Ma dell'idea ne abbiamo sempre bisogno.
Ma dell'idea ne abbiamo sempre bisogno.
Fast- Messaggi : 5147
Data di iscrizione : 30.04.08
Re: anzi, l'errore piu' grave...
l'idea e' media proporzionale tra il "bene" e l'ideologia.
quindi normalmente si fa una bella riga di qui, una bella riga di la' e l'idea scompare.
la questione morale e' tutta nella semplificazione risultante.
quindi normalmente si fa una bella riga di qui, una bella riga di la' e l'idea scompare.
la questione morale e' tutta nella semplificazione risultante.
Ospite- Ospite
Re: anzi, l'errore piu' grave...
L'ideologia è un'idea ossessivamente ripetuta e applicata, come un demente.
Re: anzi, l'errore piu' grave...
Ospite ha scritto:...e' quello di vedere l'ideologia alla base di qualunque cosa.
come se nulla esistesse, senza una massa di giustificazioni, visioni, interpretazioni.
se dovessi fare un paragone storico direi che c'e' un popolo ebraico che ha bisogno di un Cristo che venga a dispensare pedate nei templi.
non dovrebbe essere l'uomo a seguire le ideologie.
le ideologie non dovrebbero nemmeno esistere.
chi ne fa uso non e' un uomo libero. nemmeno di scegliere per se stesso.
Il popolo ebraico non ha bisogno di un Cristo ma di Gesù Cristo.
Fino a che non lo riconosceranno rimarranno sempre un popolo zingaro, deriso e odiato da mezzo mondo.
Ospite- Ospite
Re: anzi, l'errore piu' grave...
Come sempre dimentico qualcosa :
Ho deciso di abbandonare l'ideologia Comunista (in quanto appunto idea).
Il Cristianesimo è la mia base,L'ideologia Comunista non lo è più.
Ho deciso di abbandonare l'ideologia Comunista (in quanto appunto idea).
Il Cristianesimo è la mia base,L'ideologia Comunista non lo è più.
Ospite- Ospite
Re: anzi, l'errore piu' grave...
Christian1985 ha scritto:Come sempre dimentico qualcosa :
Ho deciso di abbandonare l'ideologia Comunista (in quanto appunto idea).
Il Cristianesimo è la mia base,L'ideologia Comunista non lo è più.
Non sarai mica quello che scrive su Famiglia Cristiana ?
fabio- Messaggi : 401
Data di iscrizione : 16.06.08
le ideologie
Leggete un po' cosa ho scritto sulle ideologie nel mio libro, "Il sogno di Asimov - Lineamenti di fisica storica e politica" (non ancora pubblicato).
I - 5 Le ideologie.
Le ideologie, sia di natura politica che di natura religiosa, devono essere considerate con estrema cautela.
Premesso che la storia annovera moltissimi casi di stragi e carneficine consumate in loro nome, esse, infatti, contengono quattro macroscopici errori di fondo:
§ hanno la pretesa di indicare la verità assoluta, considerando eretico tutto ciò che non è ad esse conforme;
§ hanno la pretesa di contenere ed indicare la strada per la risoluzione di tutti i problemi. Inoltre, quando sono profondamente radicate, instillando odio e disprezzo per culture diverse, rendono i popoli più rissosi e inclini alla guerra;
§ quando una ideologia è entrata nella mente di qualcuno, questi ne diventa prigioniero e, di conseguenza, diventa incapace di ragionamenti liberi o che, comunque, prescindano dalla ideologia che ha abbracciato;
§ quando una ideologia entra a far parte delle azioni e dei pensieri quotidiani degli individui di un oggetto politico è estremamente difficile sradicarla dalle loro menti.
§ nei regimi dittatoriali hanno il rischio di assumere la connotazioni di una religione.
Facendo riferimento al primo dei cinque errori e, premettendo che una verità in quanto tale non deve aver bisogno della forza della legge per essere sostenuta, ci teniamo ad osservare che i regimi dittatoriali o teocratici, imponendo le “verità” della loro ideologia come “dogma di fede”, e comminando pene severe a tutti coloro che sono animati da ragionevoli dubbi, mostrano di temere che si possa scoprire che le loro verità non sono poi tanto vere, e ciò potrebbe minare la base ideologica del loro potere.
Fu il caso di Galilei, che nel 1632 pubblicò il suo “Dicorso sopra i due massimi sistemi del mondo”, nel quale confutava la fisica aristotelica e la concezione tolemaica dell’universo.
I rappresentanti della Chiesa incaricati di “valutare” l’opera di Galilei, avendola letta, non pensarono neanche lontanamente di verificare le tesi sostenute nel trattato; ma, temendo che queste potessero essere vere e che avrebbero potuto intaccare il potere della Chiesa, bastò ad essi il fatto che quelle affermazioni contraddicessero le verità della fede per condannarlo ed imporgli di ritrattare pubblicamente le sue teorie.
In virtù dei quattro errori esposti, che spesso vengono presentati come pregi, i regimi dittatoriali che, fra i loro strumenti di potere, usano le ideologie, attuano strategie inquisitorie che, sottoponendo la popolazione ad un diffuso stato di paura, se non di terrore, nei confronti del regime, fanno ottenere un più ampio controllo dell’oggetto politico governato.
Inoltre, tra le strategie adottate dai regimi dittatoriali per preservare la “purezza” della ideologia adottata, vi è una censura molto marcata. L’effetto di questa è quello di limitare notevolmente le libere espressioni del pensiero umano. In tali paesi si osserva, infatti, un diffuso ristagno delle espressioni letterarie, artistiche e musicali di tutta la popolazione.
Ciò nonostante, in tempi e luoghi dove il livello culturale medio della popolazione è molto basso, le ideologie svolgono l’importante ruolo che è quello di contribuire al mantenimento di un determinato ordine sociale.
L’occidente ha goduto, in passato, di circa duecento anni ininterrotti di pace in concomitanza con l’assenza di ideologie di particolare rilievo. Ci riferiamo al periodo dell’Impero romano che va dall’inizio del principato di Augusto (31 a.C.) alla morte di Comodo (198 d.C.). Durante questo periodo, ad eccezione dei problemi endemici ai confini dell’Impero, degli intrighi e delle congiure di palazzo ed epurazioni ad altissimi livelli, i popoli dell’Impero hanno prosperato in pace. L’unico neo in oriente era la Palestina, dove l’intolleranza della religione ebraica rendeva il popolo fortemente rissoso ed ingovernabile: “Non v’è un altro popolo, all’infuori di Israele, così arrogante da pretendere di conoscere la verità intera nei limiti angusti di una sola concezione divina, insultando così la molteplicità del dio che tutto contiene; non v’è altro dio che abbia ispirato ai suoi fedeli disprezzo e odio per coloro che pregano ad are diverse”[1].
[1] YOURCENAR M., Memorie di Adriano, Einaudi, Torino 1988, p. 220.
I - 5 Le ideologie.
Le ideologie, sia di natura politica che di natura religiosa, devono essere considerate con estrema cautela.
Premesso che la storia annovera moltissimi casi di stragi e carneficine consumate in loro nome, esse, infatti, contengono quattro macroscopici errori di fondo:
§ hanno la pretesa di indicare la verità assoluta, considerando eretico tutto ciò che non è ad esse conforme;
§ hanno la pretesa di contenere ed indicare la strada per la risoluzione di tutti i problemi. Inoltre, quando sono profondamente radicate, instillando odio e disprezzo per culture diverse, rendono i popoli più rissosi e inclini alla guerra;
§ quando una ideologia è entrata nella mente di qualcuno, questi ne diventa prigioniero e, di conseguenza, diventa incapace di ragionamenti liberi o che, comunque, prescindano dalla ideologia che ha abbracciato;
§ quando una ideologia entra a far parte delle azioni e dei pensieri quotidiani degli individui di un oggetto politico è estremamente difficile sradicarla dalle loro menti.
§ nei regimi dittatoriali hanno il rischio di assumere la connotazioni di una religione.
Facendo riferimento al primo dei cinque errori e, premettendo che una verità in quanto tale non deve aver bisogno della forza della legge per essere sostenuta, ci teniamo ad osservare che i regimi dittatoriali o teocratici, imponendo le “verità” della loro ideologia come “dogma di fede”, e comminando pene severe a tutti coloro che sono animati da ragionevoli dubbi, mostrano di temere che si possa scoprire che le loro verità non sono poi tanto vere, e ciò potrebbe minare la base ideologica del loro potere.
Fu il caso di Galilei, che nel 1632 pubblicò il suo “Dicorso sopra i due massimi sistemi del mondo”, nel quale confutava la fisica aristotelica e la concezione tolemaica dell’universo.
I rappresentanti della Chiesa incaricati di “valutare” l’opera di Galilei, avendola letta, non pensarono neanche lontanamente di verificare le tesi sostenute nel trattato; ma, temendo che queste potessero essere vere e che avrebbero potuto intaccare il potere della Chiesa, bastò ad essi il fatto che quelle affermazioni contraddicessero le verità della fede per condannarlo ed imporgli di ritrattare pubblicamente le sue teorie.
In virtù dei quattro errori esposti, che spesso vengono presentati come pregi, i regimi dittatoriali che, fra i loro strumenti di potere, usano le ideologie, attuano strategie inquisitorie che, sottoponendo la popolazione ad un diffuso stato di paura, se non di terrore, nei confronti del regime, fanno ottenere un più ampio controllo dell’oggetto politico governato.
Inoltre, tra le strategie adottate dai regimi dittatoriali per preservare la “purezza” della ideologia adottata, vi è una censura molto marcata. L’effetto di questa è quello di limitare notevolmente le libere espressioni del pensiero umano. In tali paesi si osserva, infatti, un diffuso ristagno delle espressioni letterarie, artistiche e musicali di tutta la popolazione.
Ciò nonostante, in tempi e luoghi dove il livello culturale medio della popolazione è molto basso, le ideologie svolgono l’importante ruolo che è quello di contribuire al mantenimento di un determinato ordine sociale.
L’occidente ha goduto, in passato, di circa duecento anni ininterrotti di pace in concomitanza con l’assenza di ideologie di particolare rilievo. Ci riferiamo al periodo dell’Impero romano che va dall’inizio del principato di Augusto (31 a.C.) alla morte di Comodo (198 d.C.). Durante questo periodo, ad eccezione dei problemi endemici ai confini dell’Impero, degli intrighi e delle congiure di palazzo ed epurazioni ad altissimi livelli, i popoli dell’Impero hanno prosperato in pace. L’unico neo in oriente era la Palestina, dove l’intolleranza della religione ebraica rendeva il popolo fortemente rissoso ed ingovernabile: “Non v’è un altro popolo, all’infuori di Israele, così arrogante da pretendere di conoscere la verità intera nei limiti angusti di una sola concezione divina, insultando così la molteplicità del dio che tutto contiene; non v’è altro dio che abbia ispirato ai suoi fedeli disprezzo e odio per coloro che pregano ad are diverse”[1].
[1] YOURCENAR M., Memorie di Adriano, Einaudi, Torino 1988, p. 220.
Giovanni Schioppo- Messaggi : 37
Data di iscrizione : 20.08.08
Età : 77
Località : Napoli
Re: anzi, l'errore piu' grave...
Ospite ha scritto:...e' quello di vedere l'ideologia alla base di qualunque cosa.
come se nulla esistesse, senza una massa di giustificazioni, visioni, interpretazioni.
se dovessi fare un paragone storico direi che c'e' un popolo ebraico che ha bisogno di un Cristo che venga a dispensare pedate nei templi.
non dovrebbe essere l'uomo a seguire le ideologie.
le ideologie non dovrebbero nemmeno esistere.
chi ne fa uso non e' un uomo libero. nemmeno di scegliere per se stesso.
L'ideologia più meschina ? L'anti-ideologismo, di cui lei mi pare perfetto interprete.
Ospite- Ospite
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