Intercettazioni e giornalisti
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Intercettazioni e giornalisti
Intercettazioni: l’Ordine dice la sua
di Chiara Ciardelli
intercettazioni.jpgDdl intercettazioni: arrivano le proposte dell’Ordine. L’Ordine dei Giornalisti, dopo l’audizione informale dello scorso 30 luglio, ha presentato alla commissione Giustizia della Camera una nota con le osservazioni critiche sul disegno di legge sulle intercettazioni. Il primo obiettivo è la salvaguardia del diritto di informare da parte dei giornalisti e del corrispondente diritto di essere informati da parte dei cittadini. È necessario – afferma l’Ordine - un equilibrio fra le esigenze sia del segreto giudiziario sia del diritto di cronaca e la soluzione non può essere nella compressione della libertà di stampa per tutto ciò che attiene i fatti giudiziari.
I limiti legislativi alla libertà di cronaca non possono essere la norma, bensì delle eccezioni, rimanendo così in linea con quanto ribadito anche da sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. È inoltre indispensabile – prosegue la nota dell’Odg - definire i confini del segreto giudiziario in modo da chiarire quali siano gli atti che ne sono coperti. Non è ipotizzabile, ad esempio, estendere il segreto giudiziario alle attività di indagine, perché a tutti gli effetti significherebbe il totale silenzio informativo su qualsiasi attività del Pubblico ministero o di polizia giudiziaria. Infine, l’inasprimento delle pene, come previsto dal ddl – ci tiene a sottolineare il documento dell’organo rappresentativo dei giornalisti italiani - predefinendo la sospensione dalla professione di tre mesi interferirebbe pesantemente sull’autonomia degli Ordini. Questo sembra inoltre non considerare la ricca normazione disciplinare già esistente e legata alla funzione deontologica e di autogoverno degli Ordini professionali.
di Chiara Ciardelli
intercettazioni.jpgDdl intercettazioni: arrivano le proposte dell’Ordine. L’Ordine dei Giornalisti, dopo l’audizione informale dello scorso 30 luglio, ha presentato alla commissione Giustizia della Camera una nota con le osservazioni critiche sul disegno di legge sulle intercettazioni. Il primo obiettivo è la salvaguardia del diritto di informare da parte dei giornalisti e del corrispondente diritto di essere informati da parte dei cittadini. È necessario – afferma l’Ordine - un equilibrio fra le esigenze sia del segreto giudiziario sia del diritto di cronaca e la soluzione non può essere nella compressione della libertà di stampa per tutto ciò che attiene i fatti giudiziari.
I limiti legislativi alla libertà di cronaca non possono essere la norma, bensì delle eccezioni, rimanendo così in linea con quanto ribadito anche da sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. È inoltre indispensabile – prosegue la nota dell’Odg - definire i confini del segreto giudiziario in modo da chiarire quali siano gli atti che ne sono coperti. Non è ipotizzabile, ad esempio, estendere il segreto giudiziario alle attività di indagine, perché a tutti gli effetti significherebbe il totale silenzio informativo su qualsiasi attività del Pubblico ministero o di polizia giudiziaria. Infine, l’inasprimento delle pene, come previsto dal ddl – ci tiene a sottolineare il documento dell’organo rappresentativo dei giornalisti italiani - predefinendo la sospensione dalla professione di tre mesi interferirebbe pesantemente sull’autonomia degli Ordini. Questo sembra inoltre non considerare la ricca normazione disciplinare già esistente e legata alla funzione deontologica e di autogoverno degli Ordini professionali.
Re: Intercettazioni e giornalisti
Vate
L'autonomìa dell'Ordine dovrebbe valere per tutti. Per i giornalisti e per la Magistratura,il che non significa che i giornalisti antìcipino o si mèttano a fare il lavoro dei magistrati.
Nè che questi ùltimi,si mèttano a fare i giornalisti esibèndosi in talk show e conferenze stampa. In conclusione : che ognuno faccia il suo mestiere rispettando le règole che ci sono. Perchè in un Paese normale,le notizie non scàppano dalle Procure.............
E allora,prima di procedere contro chi pùbblica,basterebbe procèdere contro chi passa le notizie. Ma forse è più facile la prima.......
L'autonomìa dell'Ordine dovrebbe valere per tutti. Per i giornalisti e per la Magistratura,il che non significa che i giornalisti antìcipino o si mèttano a fare il lavoro dei magistrati.
Nè che questi ùltimi,si mèttano a fare i giornalisti esibèndosi in talk show e conferenze stampa. In conclusione : che ognuno faccia il suo mestiere rispettando le règole che ci sono. Perchè in un Paese normale,le notizie non scàppano dalle Procure.............
E allora,prima di procedere contro chi pùbblica,basterebbe procèdere contro chi passa le notizie. Ma forse è più facile la prima.......
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